Il Cuore dell’Armenia
Disegno ispirato a un recente viaggio in Armenia
L’Armenia ti accoglie nei suoi monasteri con i loro giochi di luce e oscurità e ti conduce per la via della seta e i caravanserraglio, i verdi altipiani, le valli e le montagne.
Come il guardiano di questo luogo il biblico Ararat domina silenzioso con le sue vette sempre bianche. Monte sacro per il popolo armeno, oggi in territorio turco, con la sua massiccia presenza il gigante di roccia sembra dire agli armeni che non li ha dimenticati.
Nei pressi di Sisian, al sud, c’è Zorats Kareer, antico sito le cui pietre raccontano la storia di un’umanità che si perde nella notte dei tempi. La Stonehenge armena si erge circondata dalle montagne eternamente spazzata dal vento, voce dei custodi invisibili che l’hanno costruita.
La guida armena Anna racconta aneddoti e avventure di questo incredibile popolo che ce l’ha messa tutta per non scomparire.
Minacciati, assoggettati, deportati, schiavizzati, sterminati, gli armeni sono riusciti a resistere e sopravvivere fino ad oggi. Attraverso una diaspora durata secoli molti di loro si sono spinti lontano da casa per conservarne la meravigliosa cultura e identità. L’isola di San Lazzaro degli Armeni a Venezia è uno dei tanti esempi di questa grande volontà di esistere.
Engibar, pastore che vive in uno sperduto villaggio rurale con la moglie, i genitori e le figlie, ospita me e la mia compagna nella sua casa. Ci invita a seguire lui e la moglie fino a un antica chiesa rurale. A dorso dei tipici cavalli di piccola stazza di razza armena lo seguiamo per un sentiero nella valle del fiume Vorotan fino a un gruppo di case in pietra abbandonate.
Il pastore racconta la storia dell’antica Harzhis, invasa e distrutta nel 1941 da uno dei tanti popoli confinanti che nei secoli si sono spinti a conquistare questi luoghi. Una varietà incredibile di fiori ed arbusti ricopre le vie, i tetti, le tombe. La natura sembra voler colorare e alleggerire l’atmosfera e la storia che questo luogo porta con sé, come invito a lasciare andare il peso di un passato tanto difficile.
La Nuova Harzhis dove vive Engibar è stata ricostruita a monte e oggi conta poche centinaia di abitanti.
Nel 1991 l’Armenia ottiene finalmente l’indipendenza dopo 2500 anni di gloria e tribolazione.
Quando due armeni si incontrano, si dice, creano una nuova Armenia.
Nei loro occhi scuri brilla la scintilla di una fiamma che non si è mai spenta.
Profondamente grato di aver scherzato, cantato e cavalcato con loro.